ISPRA: pubblicato rapporto ” Dissesto idrogeologico”

Lo scorso 7 marzo ISPRA ha presentato la terza edizione del “Rapporto sul Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio (Edizione 2021)”, che  fornisce un quadro di riferimento nazionale aggiornato sulla pericolosità legata a frane, alluvioni ed erosione costiera dell’intero territorio italiano e sugli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali.

Secondo i dati di ISPRA, quasi il 94% dei comuni italiani è a rischio dissesto e soggetto ad erosione costiera e sono più di 8 milioni gli italiani che abitano in aree ad alta pericolosità, di cui 1 milione e 300 mila residenti in zone a rischio frana e quasi 7 milioni sono quelli che vivono in zone soggette alle alluvioni.

Il Rapporto, classifica i 14 milioni di edifici e strutture presenti sul territorio nazionale in tre livelli di pericolosità: il rischio elevato e molto elevato riguarda oltre 565 mila edifici (3,9%), mentre poco più di 1,5 milioni (10,7%) ricadono in aree inondabili nello scenario medio. Per quanto riguarda le industrie e i servizi, sono oltre 84 mila (1,8%) quelli ubicati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata, mentre quelli esposti al pericolo di inondazione, sempre nello scenario medio, superano i 640 mila (13,4%). Il Rapporto stima che, degli oltre 213 mila beni architettonici, monumentali e archeologici, quelli potenzialmente soggetti a fenomeni franosi sono oltre 12.500 (5,9%) nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata (considerando anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità sono circa 38.000 unità, 17,9%), mentre a rischio alluvioni sono poco meno di 34 mila (16,5%) nello scenario a pericolosità media (quasi 50 mila in quello a scarsa probabilità di accadimento).

I dati sull’erosione costiera mostrano che, nel periodo 2007-2019, risulta in avanzamento quasi il 20% dei litorali nazionali e il 17,9% in arretramento, con un quadro regionale eterogeneo: la costa in erosione è superiore a quella in avanzamento in Sardegna, Basilicata, Puglia, Lazio e Campania.

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